Montedoro è nella #TopTenFilm2016 di Alias de Il Manifesto.
Grazie Sergio M. Germani e Raffaele Meale!
Leggi la classifica integrale qui.
Montedoro è nella #TopTenFilm2016 di Alias de Il Manifesto.
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Su Lavoro Culturale un intervento di Antonello Faretta curato da Chiara Zanini a proposito della Nuova Legge Cinema, Film Commission, Cinemae Territorio e Montedoro. Buona lettura!
Le crepe di Craco e le crepe del Paese
Il cinema italiano e la Riforma Franceschini raccontati da Antonello Faretta.
a cura di Chiara Zanini
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«Ma, sia chiaro, Montedoro non è un film “etnologico”. Questo film le tradizioni, le lingue, i canti, i luoghi della tradizione, non si limita a registrarli e magari a interpretarli. Li usa. Ha nostalgia del futuro. Usa la tradizione come fosse una fionda per scagliare ogni sentimento (e ogni desiderio) nel futuro. E questo lo rende “necessario”. Montedoro, insomma, è un film profondamente mediterraneo, un film girato sulle montagne della Basilicata che ci racconta com’è fatto il Mediterraneo, quando si trasforma in roccia, sale, polvere e fuoco. Se avete voglia di vedere il mare, il nostro mare, quando si asciuga e si fa sotterraneo, quando si trasforma in erba, alberi, cime, valli, in acqua dolce, buona per dissetare, quando si maschera da terraferma, allora andate a vedere Montedoro. Ne vale la pena.»
Lello voce su Il Fatto Quotidiano Blog del 26 maggio 2016.
Ritorno a Montedoro
Il fascino dell’apocalisse
Laura Simone su Il Gazzettino. Treviso
13 maggio 2016
Il lancio di Montedoro sull’edizione cartacea de Il Quotidiano della Basilicata del 15 aprile 2016.
Nelle pagine romane de la Repubblica il giorno 13 aprile, a firma Franco Montini, è stato pubblicato un articolo con le segnalazioni dei film in uscita… Tra le quali c’è Montedoro!
Montedoro è anche su Film TV con una recensione a firma C.BA.
Film TV, 2016 Anno 24 – N. 15/1212, in edicola dal 17 al 23 aprile.
Il 13 aprile su La Gazzetta di Basilicata / Gazzetta del Mezzogiorno è comparso un bell’articolo, a firma Francesco Mele, dedicato all’uscita in sala di Montedoro e al nostro #ViaggioInItalia.
Avanti tutta!
L’opera prima del regista lucano si configura come un prodotto di difficile classificazione, sospeso tra i paletti e le convenzioni del cinema narrativo e un impianto visivo che gradualmente sembra volersene liberare. La progressione del racconto prende forma ben presto in una struttura non convenzionale, in cui diversi livelli temporali (e di realtà) si fondono e si intersecano, e in cui la ricostruzione si alterna, senza soluzioni di continuità, alla documentazione filmata…
Il film di Antonello Faretta, infine, apre la strada a un nuovo tipo di cinema disposto a dialogare con il cinema stesso con una voce ‘panica’ che mostra quanta complicità sia ancora inespressa tra la realtà e la finzione.
Vi segnaliamo una bella recensione a cura di Anna Pennella, che ringraziamo di cuore, pubblicata sul sito Cinemamente.
Foto di scena di Giovanni Lancellotti.
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